
Scopri il topinambur, pianta solare e rustica che regala bellezza in giardino e sapore in cucina. Coltivalo con semplicità e riscopri una ricetta della tradizione piemontese che profuma di natura.
Un fiore dorato che trattiene l’estate
Quando l’estate sta per lasciare il passo all’autunno, il mio giardino si accende di un giallo vivo e caldo: i fiori del topinambur esplodono in tutta la loro generosità. Sembrano voler abbracciare il sole un’ultima volta, prima che il freddo arrivi.
Helianthus tuberosus è il suo nome botanico: dal greco helios (sole) e anthos (fiore), il fiore del sole. Parente stretto del girasole, ma con un’anima più discreta, questa pianta è un dono silenzioso e prezioso.
Una pianta che ama la libertà ma che si ferma volentieri con te

Il topinambur è una pianta erbacea perenne, che si comporta come un piccolo miracolo stagionale. Scompare in inverno, ma rinasce ogni primavera dai suoi tuberi, senza chiedere nulla in cambio.
Ama il sole
💧 Non ha bisogno di irrigazione costante
✂️ Non richiede potature
Si adatta al terreno, purché sia morbido, drenante e un po’ sabbioso
Se il tuo terreno è pesante e argilloso, aggiungi sabbia di fiume e compost maturo per renderlo più accogliente.
Una volta ambientato, il topinambur si diffonde con entusiasmo. In pochi anni, può raddoppiare la sua presenza. Ma niente paura: il miglior modo per contenerlo è… gustarlo!
Radici nella storia e nella terra
Originario del Nord America, il topinambur è stato un alleato prezioso per le popolazioni native, come i Cherokee e gli Irochesi. Lo piantavano nei luoghi in cui avrebbero fatto ritorno, sapendo che i tuberi li avrebbero attesi sotto terra, pronti a nutrirli prima del gelo.
Usato anche in cerimonie religiose, era considerato un dono sacro, e le sue ghirlande celebravano la bellezza e la gratitudine verso la natura.
Arrivato in Europa nel XVII secolo, il topinambur si è naturalizzato con grazia, come fanno le piante sagge: silenziosamente, ma con costanza.

Consigli per coltivare la sua esuberanza
Scegli una zona ben soleggiata
Pianta i tuberi a file regolari a inizio primavera
🧑🌾 Raccogli i tuberi solo dopo la fioritura, quando gli steli iniziano a seccare
Se provi a scavare troppo presto, non troverai nulla: il topinambur ha i suoi tempi, e insegna anche a noi la pazienza.
Io ne raccolgo poco alla volta, durante l’autunno, fino ai primi geli. Dopo, la terra diventa dura e preferisco lasciarli al loro posto fino a primavera.
Gli steli possono superare i tre metri e sono perfetti come barriera frangivento naturale, oltre che decorativi.
Il suo sapore é speciale
Ho conosciuto il topinambur da bambina, grazie alla mia prozia Enrichetta, piemontese autentica. Me lo fece assaggiare crudo, affettato finissimo e condito con limone, aglio, prezzemolo, sale e pepe. Mi sembrò speciale, diverso. Lo era davvero.
Lei li lasciava a bagno per mezza giornata prima di pelarli, così la buccia si staccava più facilmente. Un piccolo trucco che ho portato con me fino ad oggi.
Proprietà benefiche
Oltre al gusto, i tuberi di topinambur sono una miniera di benessere:
✨ Ricchi di inulina, ottima per l’intestino
✨ Contengono sali minerali e vitamine del gruppo B
✨ In infuso, sono meravigliosi per la pelle e i capelli: tonificano, rinforzano, illuminano
Un dono che fa bene dentro e fuori.
Un tubero celebrato tra sagre e cucine
In Piemonte è amato e celebrato: alla Sagra del Ciapinabò di Carignano (TO), lo troverai in mille varianti — fritto, in risotti, creme, crocchette. Una festa del sapore e della tradizione.
Anche in Francia, dove è conosciuto come “carciofo di Gerusalemme”, è ingrediente raffinato e versatile della cucina più creativa.
🥔 Ricetta della tradizione: sformato di topinambur
Una coccola calda nelle sere d’autunno, profumata di casa e semplicità.
Ingredienti:
- 500 g di topinambur
- 1 noce di burro
- 2 cucchiai di grana padano grattugiato
- 2 uova (separando tuorli e albumi)
- Sale e pepe q.b.
- Pangrattato
- Un filo d’olio extravergine d’oliva
Procedimento:
- Lavo bene i tuberi li metto a bagno per qualche ora per facilitare la pulizia.
- Sbuccio e taglio a tocchetti.
- Cuocio in acqua leggermente salata per circa 20 minuti.
- Schiaccio con uno schiacciapatate fino a ottenere un purè.
- Aggiungo burro, formaggio e i tuorli, uno alla volta.
- Monto gli albumi a neve e li metto delicatamente nel composto.
- Verso in una teglia da forno con un pò di olio sul fondo e cospargo di pangrattato e una crocetta d’olio.
- In forno a 180°C per 40 minuti.
- Va servito caldo. È poesia che si scioglie in bocca
Semina bellezza, raccogli storie
Hai mai coltivato il topinambur o cucinato i suoi tuberi?
🌿 Raccontamelo nei commenti: ogni esperienza è un seme che può far fiorire nuove connessioni.
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